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ATTO PRIMO

SCENA I

Parte solitaria de’ giardini interni degli appartamenti reali.

Berenice, Ismene.

Ismene. No; tutto, o Berenice,

tu non apri il tuo cor: da piú profonde
recondite sorgenti
derivano i tuoi pianti.
Berenice.   E ti par poco
quel che sai de’ miei casi? Al letto, al trono
del padre tuo vengo d’Egitto: appena
questa reggia m’accoglie, ecco geloso
per me del figlio il genitore; a mille
sospetti esposta io senza colpa, e senza
delitto il prence ecco in esilio. E questo
de’ miei mali è il minor. Sente Alessandro
che, a lui negata, in moglie
Antigono m’ottiene; e, amante offeso,
giovane e re, l’armi d’Epiro aduna,
la Macedonia inonda, e al gran rivale
vien regno e sposa a contrastar. S’affretta
Antigono al riparo, e m’abbandona
sul compir gl’imenei. Sola io rimango,
né moglie, né regina,