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122 xvii - zenobia


LICENZA

Se del maggior pianeta

l’aspetto luminoso
altri mirar desia, lo sguardo audace
non fissa in lui, ma la riflessa immago
ne cerca in fonte o in lago, ove per l’onda,
che i rai mal fida rende,
o in sé parte di lor solo introduce,
scema il vigor della soverchia luce.
Giovi l’arte anche a noi. Giacché non osa
mirarti, eccelsa Elisa,
rispettoso il pensier, le tue sembianze
va cercando in Zenobia; e, se non giunge
a vederti qual sei,
parte almen di tua luce ammira in lei.
               Qual de’ tuoi pregi, Elisa,
          saría la luce intera,
          se giunge ancor divisa
          ad abbagliar cosí?
               se que’ sublimi vanti,
          che sparse avaro in tanti,
          in te, felice Augusta,
          prodigo il cielo uní.