Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. III, 1914 – BEIC 1885240.pdf/99


atto primo 93


Dircea.   (Oh Dio!

ogni cosa congiura a danno mio.)
Timante. Matusio, non temer: barbaro tanto
il re non è. Negl’impeti improvvisi
tutti abbaglia il furor; ma la ragione
poi n’emenda i trascorsi.

SCENA XII

Adrasto con guardie, e detti.

Adrasto.   Olá! ministri,

custodite Dircea. (le guardie la circondano)
Matusio.   Nol dissi, o prence?
Timante. Come?
Dircea.   Misera me!
Timante.   Per qual cagione
è Dircea prigioniera?
Adrasto.   Il re l’impone.

(a Dircea) Vieni!
Dircea.   Ah! dove?

Adrasto.   Fra poco,
sventurata! il saprai.
Dircea.   Principe, padre,
soccorretemi voi;
movetevi a pietá.
Timante.   No, non fia vero...
  (in atto d’assalire)
Matusio. Non soffrirò...
Adrasto.   Se v’appressate, in seno
questo ferro le immergo. (impugnando uno stile)

Timante. (si fermano)  Empio!
Matusio.  Inumano!
Adrasto. Il comando sovrano

mi giustifica assai.