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82 xii - demofoonte


Timante.   Che inaspettata è questa

felicitá!
Demofoonte.   V’è per mio cenno al porto
chi ne attende l’arrivo...
Timante.   Al porto!
Demofoonte.   ...e, quando
vegga apparir la sospirata nave,
avvertiti sarem.
Timante.   Qual nave?
Demofoonte.   Quella
che la real Creusa
conduce alle tue nozze.
Timante.   (Oh dèi!)
Demofoonte.   Ti sembra
strano, lo so. Gli ereditari sdegni
de’ suoi, degli avi nostri, un simil nodo
non facevan sperar; ma in dote alfine
ella ti porta un regno. Unica prole
è del cadente re.
Timante.   Signor... Credei...
(Oh error funesto!)
Demofoonte.   Una consorte altrove,
che suddita non sia, per te non trovo.
Timante. O suddita o sovrana,
che importa, o padre?
Demofoonte.   Ah! no: troppo degli avi
ne arrossirebbon l’ombre. È lor la legge
che condanna a morir sposa vassalla
unita al real germe; e, fin ch’io viva,
saronne il piú severo
rigido esecutor.
Timante.   Ma questa legge...
Adrasto. Signor, giungono in porto
le frigie navi.
Demofoonte.   Ad incontrar la sposa
vola, o Timante. (Adrasto si ritira)