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atto terzo 49


Megacle. Che attender?

Aristea.   Che ascoltar?
Megacle.   Non si ritrova
piú conforto per me.
Aristea.   Per me nel mondo
non v’è piú che sperar.
Megacle.   Serbarmi in vita...
Aristea. Impedirmi la morte...
Megacle. ...indarno tu pretendi.
Aristea.   ...invan presumi.
Aminta. Ferma! (volendo trattener Megacle, che gli fugge)
Argene.   Senti, infelice.
  (volendo trattenere Aristea, come sopra)
Aristea. (incontrandosi in Megacle) Oh stelle!
Megacle. (incontrando Aristea)  Oh numi!
Aristea. Megacle!
Megacle.   Principessa!
Aristea.   Ingrato! E tanto
m’odii dunque e mi fuggi,
che, per esserti unita,
s’io m’affretto a morir, tu torni in vita?
Megacle. Vedi a qual segno è giunta,
adorata Aristea, la mia sventura.
Io non posso morir; trovo impedite
tutte le vie per cui si passa a Dite.
Aristea. Ma qual pietosa mano...

SCENA II

Alcandro e detti.

Alcandro. Oh sacrilego! oh insano!

oh scellerato ardir!
Aristea.   Vi sono ancora
nuovi disastri, Alcandro?