Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. III, 1914 – BEIC 1885240.pdf/251



ATTO TERZO

SCENA I

Portici della reggia corrispondenti al mare.
Navi poco lontane dalla riva.

Ulisse ed Achille in abito militare.

Ulisse. Achille, or ti conosco. Oh, quanta parte

del maestoso tuo real sembiante
defraudavan le vesti! Ecco il guerriero,
ecco l’eroe. Ringiovanita al sole
esce cosí la nuova serpe; e sembra,
mentre s’annoda e scioglie,
che altèra sia delle cambiate spoglie.
Achille. Sí, tua mercé, gran duce, io torno in vita,
respiro alfin; ma, qual da’ lacci appena
disciolto prigionier, dubito ancora
della mia libertá: l’ombre ho sugli occhi
del racchiuso soggiorno;
mi sento il suon delle catene intorno.
Ulisse. (Ed Arcade non vien!) (guardando intorno)
Achille.   Son queste, Ulisse,
le navi tue?
Ulisse.   Sí; né superbe meno
andran del peso lor, che quella d’Argo
     del suo non andò. Compensa assai