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SCENA XV
Teagene solo.
Son fuor di me. Quanto son mai vezzose
l’ire in quel volto! Ah! forse m’ama, e ch’io
siegua un’altra non soffre. E cosí presto
è amante ed è gelosa? Una donzella
parlar cosí! cosí mostrarsi audace!
Intenderla non so: so che mi piace.
Chi mai vide altrove ancora
cosí amabile fierezza,
che minaccia ed innamora,
che diletta e fa tremar?
Cinga il brando, ed abbia questa
l’asta in pugno e l’elmo in testa,
e con Pallade in bellezza
giá potrebbe contrastar. (parte)