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345 atto secondo


io tremerei per te. Compagni, oh Dio!

troncate le dimore. (con impazienza e fretta)
Oh sposa! Oh amico! Oh tenerezze! Oh amore!
          Io ti lascio; e questo addio
     se sia l’ultimo non so.
          Tornerò coll’idol mio,
     o mai piú non tornerò.
(Giasone parte, seguito dagli argonauti, che, nel tempo dell’aria, si vedono uscir dalle tende e radunarsi)

SCENA XIV

Toante solo.

No, restar non vogl’io

d’Issipile al periglio
placido spettator. L’amor di padre
alle tremule membra
vigore accrescerá. Forte diviene
ogni timida fiera
in difesa de’ figli: altrui minaccia,
depone il suo timore
e l’istessa viltá cangia in valore.
          Tortora, che sorprende
     chi le rapisce il nido,
     di quell’ardir s’accende
     che mai non ebbe in sen.
          Col rostro e con l’artiglio,
     se non difende il figlio,
     l’insidiator molesta
     con le querele almen.