Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
331 | atto secondo |
Parla: che vuoi? Perché mi giri intorno?
Ombra diletta
del caro figlio esangue,
non chiedermi vendetta:
l’avesti giá da me.
Qual pace mai
e qual riposo avrai,
se non ti basta il sangue
che si versò per te?
(va agitata per la scena, cercando il figlio)
SCENA II
Issipile frettolosa e detta.
esser Rodope giunta. Eccola.
(s’incontra in Eurinome, e la crede Rodope)
Amica,
vola a Giasone. Digli
che vive il re; che seco
ora al porto verrò. Senti. Potrebbe
Giason co’ suoi seguaci
all’incontro venirne, e ’l nostro scampo
assicurar cosí. (va verso il bosco)
Eurinome. Qual trama ignota
la fortuna mi scopre! Intendo, o figlio,
perché intorno mi giri. Io dunque invano
scellerata sarò? Vivrá il tiranno?
Ah! non fia ver; ché tutto
io perderei della mia colpa il frutto. (parte furiosa)