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326 x - issipile


Eurinome. No, ma fra pochi istanti

l’opprimeran le femminili squadre.
Rodope. (Sconsigliato Learco!)
Issipile.   (Incauto padre!)

SCENA XIII

Giasone con ispada nuda, seguitando alcune amazzoni, e dette.

Giasone. Invano all’ira mia (di dentro)

d’involarvi sperate. (esce) Eccovi...
  (nell’atto d’assalire Issipile, la conosce)
Eurinome e Rodope.   Oh numi!
Giasone. Sposa!
Issipile.   Principe!
Giasone.   È questa
pur la reggia di Lenno, o son le sponde
dell’inospita Libia?
Issipile.   Amato prence,
qual nume ti salvò?
Giasone.   Vengo alle nozze,
e mi trovo fra l’armi!
Issipile.   Almen dovevi
avvertir che giungesti.
Giasone.   Anzi sperai
d’un improvviso arrivo
piú gradito il piacer. Lo stuol seguace
perciò lascio alle navi, e della reggia
prendo solo il cammin. Da schiera armata
assalito mi sento. Il brando stringo,
fugo chi m’assalí. Cieco di sdegno,
m’inoltro in queste soglie; e, quando credo
la schiera insidiosa
raggiungere, punir, trovo la sposa.