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322 x - issipile


nelle tue regie spoglie, il pianto mio

esiga in vece tua.
Toante.   Poco sicura
è la frode pietosa.
Issipile.   Alfine in cielo
v’è chi protegge i re, v’è chi seconda
gl’innocenti disegni.
Toante.   Ah! che per noi
fausto nume non v’è.
Issipile.   Se poi congiura
tutto a mio danno, e, del tuo sangue in vece,
l’altrui furor deluso
chiedesse il mio, spargasi pure. Almeno
m’involerá il mio fato
all’aspetto del tuo. Saprá la terra
che nel comune errore
il cammin di virtú non ho smarrito;
e il dover d’una figlia avrò compíto. (parte)
Toante. Oh coraggio! oh virtú! Pensando solo
che a tal figlia io son padre,
ogni altra ingiuria al mio destin perdono.
Ah! rapitemi il trono,
toglietemi la vita, e conservate
sensi sí grandi alla mia figlia in seno,
pietosi dèi; ché avrò perduto il meno.
          Ritrova in que’ detti
     la calma — smarrita
     quest’alma — rapita
     nel dolce pensier.
          Fra tutti gli affanni
     dov’è quel tormento
     che vaglia un momento
     di questo piacer? (entra nel bosco)