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ATTO PRIMO

SCENA I

Atrio del tempio di Bacco, festivamente adorno di festoni di pampini pendenti dagli archi e ravvolti alle colonne di esso, fra le quali vari simulacri di Satiri, Sileni e Bassaridi.

Issipile e Rodope, coronate di pampini ed armate di tirso.
Schiera di baccanti in lontano.

Issipile. Ah! per pietá del mio

giustissimo dolor, Rodope amica,
corri, vola, t’affretta,
salvami il padre. A queste sponde infami
digli che non s’appressi. A lui palesa
le congiure, i tumulti,
le furie femminili.
Rodope.   E tu poc’anzi
non giurasti svenarlo? Io pur ti vidi
con intrepido volto
su l’are atroci...
Issipile.   Io secondai, fingendo,
d’Eurinome il furor. Vedesti come
forsennata e feroce in ogni petto
propagò le sue furie? E chi potea
un torrente arrestar? Sospetta all’altre
giá sedotte compagne, io non sarei
utile al padre. A comparir crudele