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20 vi - semiramide



SCENA XI

Semiramide e Tamiri.

Tamiri. Udisti il prence? Egli è diverso assai

da quel che lo figuri.
Semiramide.   Ah! tu non sai
quanto a fingere è avvezzo.
Tamiri. Pur non sembra cosí.
Semiramide.   Di quel crudele
non fidarti, o Tamiri: altro interesse
non ho che il tuo riposo.
Tamiri.   Io ben m’avvedo
del zelo tuo; ma sí crudel nol credo.
          Ei d’amor quasi delira,
     e il tuo labbro lo condanna?
     Ei mi guarda e poi sospira,
     e tu vuoi che sia crudel?
          Ma sia fido, ingrato sia:
     so che piace all’alma mia;
     e se piace allor che inganna,
     che sará quando è fedel? (parte)


SCENA XII

Semiramide, poi Ircano e Mirteo.

Semiramide. Sará dunque Scitalce

sposo a Tamiri? E soffrirò che, ad onta
del nostro affetto antico...
Principi, io vi predico
gran disastri in amor. Se pigri siete,
la destra di Tamiri
Scitalce usurperá. Correte a lei,
ditele i vostri affanni,