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atto primo | 253 |
temerario a tal segno?
Olinto. Il zelo, il giusto,
il periglio di lei. Se ancor delusa
oggi resta la Siria, io non so dirti
dove giunger potrebbe
l’intolleranza sua.
Fenicio. Potrebbe forse
pentirsi dell’ardir. Chi siede in trono
leggi non soffre. Il numero degli anni,
se mi scema vigore,
non mi toglie coraggio. Il sangue mio
per la sua libertá
tutto si verserá...
Cleonice. Fenicio, oh Dio!
non risvegliar, ti prego,
nuove discordie. Il differir che giova?
Sempre incerta sarei.
Udite. Io sceglierò...
Fenicio. Sceglier non dèi.
(S’avventuri l’arcano.)
Cleonice. A noi che porta
frettoloso Mitrane? (vedendo venir Mitrane)
SCENA VIII
Mitrane, poi Alceste dal porto e detti.
sopra picciolo legno Alceste è giunto.
Cleonice. (Numi!)
Fenicio. (Respiro!)
Cleonice. Ove si trova?
Murane. (accennando verso il porto) Ei viene.
Cleonice. (s’alza dal trono, e seco s’alzano tutti)
Fenicio, Olinto (ah! ch’io mi perdo), andate