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atto terzo 199


Cabina.   Oh dèi! Ma deggio

partir senza vederlo?
Aquilio.   Appunto.
Sabina.   E quando?
Aquilio. Giá le navi son pronte.
Sabina.   Un tal comando
ubbidir non si deve.
Aquilio.   Ah! no: ti perdi.
Parti; fidati a me. Lo vincerai
non resistendo. Io cercherò l’istante
di farlo ravveder.
Sabina.   Ma digli almeno...
Aquilio. Va’ senz’altro parlar, t’intendo appieno.
Sabina.   Digli ch’è un infedele;
     digli che mi tradí.
     Senti: non dir cosí:
     digli che partirò;
     digli che l’amo.
          Ah! se nel mio martír
     lo vedi sospirar,
     tornami a consolar;
     ché prima di morir
     di piú non bramo. (parte)

SCENA II

Aquilio solo.

Io la trama dispongo

perché parta Sabina, e poi m’affanno
nel vederla partir. Pensa, o mio core,
che la perdi, se resta. Ella risveglia
d’Augusto la virtú. Soffrir non puoi
l’assenza del tuo bene;
ma, se lieto esser vuoi, soffrir conviene.