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atto primo 9
Tamiri. Si vede.

Semiramide.   Or siedi, Ircano. (Ircano va a sedere)
Qual ti sembra costui? (piano a Tamiri)
Tamiri. (piano a Semiramide)  Barbaro e strano.
Semiramide. Venga Scitalce.
Sibari.   (Oh stelle! io veggo Idreno!
Qual arrivo funesto!)
Semiramide. Sibari, oh Dio! questo è Scitalce?
  (piano a Sibari, vedendo Scitalce)
Sibari.   È questo.
Semiramide. Sará. (dopo averlo considerato)
Scitalce.   (Numi, che volto!) Il re novello,
Ircano, dimmi, è quel ch’io miro?
Ircano.   È quello.
Scitalce. Sará. (dopo aver considerata Semiramide)
Semiramide.   Prence, il tuo nome
dunque è Scitalce?
Scitalce.   Appunto.
Semiramide. (Qual voce!)
Scitalce.   (Qual richiesta!
io gelo.)
Semiramide.   (Io vengo meno.)
Scitalce. (Semiramide è questa.)
Semiramide.   (È questi Idreno.)
Fin dall’indico clima
ancor tu vieni alla real Tamiri
il tributo ad offrir de’ tuoi sospiri?
Scitalce. Io... (Che dirò?) Se venni...,
non sperai... Mi credea... Ma veggo... (Oh dèi!)
Semiramide. (Si confonde il crudel sugli occhi miei.)
Tamiri. Siedi, Scitalce. Il turbamento io credo
figlio d’amor; né a paragon d’ogni altro
picciol merito è questo.
Scitalce. Ubbidisco. (si ritira lentamente verso il sedile)
Semiramide.   (Infedel!)
Scitalce.   (Sogno o son desto?)