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ARGOMENTO

Artabano, prefetto delle guardie reali di Serse, vedendo ogni giorno diminuirsi la potenza del suo re, dopo le disfatte ricevute da’ greci, sperò di poter sagrificare alla propria ambizione, col suddetto Serse, tutta la famiglia reale, e salire sul trono della Persia. Valendosi perciò del comodo che gli prestava la famigliarità ed amicizia del suo signore, entrò di notte nelle stanze di Serse, e l’uccise. Irritò quindi i principi reali, figli di Serse, l’un contro l’altro, in modo che Artaserse, uno de’ suddetti figli, fece uccidere il proprio fratello Dario, credendolo parricida, per insinuazione di Artabano. Mancava solo a compire i disegni del traditore la morte d’Artaserse, la quale, da lui preparata e per vari accidenti (i quali prestano al presente dramma gli ornamenti episodici) differita, finalmente non può eseguirsi, essendo scoperto il tradimento ed assicurato Artaserse; il quale scoprimento e sicurezza è l’azione principale del dramma (Giustino, lib. iii, cap. i).