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varianti 233


Sarebbe mai difetto
di valor, di coraggio
quel color di virtú?
Cesare.  Cesare soffre
di tal dubbio l’oltraggio!
Ah! se alcun si ritrova
che ne dubiti ancora, ecco la prova.
 (mentre snuda la spada, esce Emilia frettolosa)

SCENA IX

Emilia e detti.

Emilia. Siam perduti.
Catone.  Che fu?
Emilia.  L’armi nemiche
su le assalite mura
si veggono apparir. Non basta Arbace
a incoraggire i tuoi. Se tardi un punto,
oggi all’estremo il nostro fato è giunto.
Catone. Di private contese,
Cesare, non è tempo.
Cesare.  A tuo talento
parti, o t’arresta.
Emilia.  Ah! non tardar; la speme
si ripone in te solo.
Catone. Volo al cimento. (parte)
Cesare.  Alla vittoria io volo. (parte)

SCENA X

Emilia.

Chi può nelle sventure
uguagliarsi con me? Spesso per gli altri
e parte e fa ritorno
la tempesta, la calma, e l’ombra e il giorno:
sol io provo degli astri