con simulato zelo a palesarti
questa incognita strada. Or dal mio sdegno.
se puoi, t’invola. Cesare. Un femminil pensiero
quanto giunge a tentar! Emilia. Forse volevi
che insensati gli dèi sempre i tuoi falli
soffrissero cosí? Che sempre il mondo
pianger dovesse in servitú dell’empio
suo barbaro oppressor? Che l’ombra grande
del tradito Pompeo
eternamente invendicata errasse?
Folle! Contro i malvagi,
quando piú gli assicura,
allor le sue vendette il ciel matura. Cesare. Alfin che chiedi? Emilia. Il sangue tuo. Cesare. Sí lieve
non è l’impresa. Emilia. Or lo vedremo. Marzia. (Oh Dio!) Emilia. Olá! costui svenate. (esce la gente d’Emilia) Cesare. Prima voi caderete. (cava la spada) Marzia. Empi, fermate! Cesare. (Marzia!) Emilia. (Che veggio!) Marzia. E di tradir non sente
vergogna Emilia? Emilia. E di fuggir con lui
non ha Marzia rossore? Cesare. (Oh strani eventi!) Marzia. Io con Cesare! Menti.
L’ira del padre ad evitar m’insegna
giusto timor.