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212 iii - catone in utica


Cesare.  E quale?
Fulvio.  Un, che fra l’armi
milita di Catone, infino al campo
per incognita strada
ti condurrá.
Cesare.  Chi è questi?
Fulvio. Floro si appella: uno è di quei che scelse
Emilia a trucidarti. Ei vien pietoso
a palesar la frode,
e ad aprirti lo scampo.
Cesare.  Ov’è?
Fulvio.  Ti attende
d’Iside al fonte. Egli mi è noto: a lui
fidati pure. Intanto al campo io riedo;
e, per l’esterno ingresso
di quel cammino istesso a te svelato,
co’ piú scelti de’ tuoi
tornerò poi per tua difesa armato.
Cesare. E fidarci cosí?
Fulvio.  Vivi sicuro:
avran di te, che sei
la piú grand’opra lor, cura gli dèi.
               La fronda, che circonda
          a’ vincitori il crine,
          soggetta alle ruine
          del folgore non è.
               Compagna dalla cuna,
          apprese la fortuna
          a militar con te. (parte)