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pena a m. 2,65, per effetto delle quattro riseghe, due per banda, delle due pareti. La quale larghezza di m. 2,65 sembrami essere troppo meschina ed angusta per un pubblico passeggio. E poi quale bisogno vi sarebbe stato allora delle riseghe sudette e del ringrosso graduato della muraglia esterna occidentale? Vedremo che esse invece servirono bene ad un’altra destinazione, ben più importante, dell’edifizio.

Esclusa anche l’ipotesi che questo edifizio sia stato un crittoportico, parmi dover ritenere con più sano giudizio che invece sia stato un emporio, emporium. Dice Canina1: «Tutto nel d’intorno del porto Ostiente di Traiano rimangono rovine di vastissime fabbriche, che dovevano essere ad uso di granari o magazzeni per altre merci che si trasportavano dalle navi: e queste si conoscono essere state costruite in tanti ambienti lunghi e doppii con volte di tutto sesto sopra e con struttura di solida opera cementizia esteriormente rivestita colla laterizia mista colla reticolare. Vicino ai porti dovevano essere quei fori per il commercio che ivi si faceva, e si dicevano emporii, emporia, e dovevano essere questi pure circondati con grandi fabbriche per uso di magazzeni o portici d’intertenimento per i commercianti». Questa descrizione ha molto riscontro nello edifizio nostro sia riguardo all’organismo che al genere di struttura murale. Vitruvio, parlando dei porti2, accenna solamente di passaggio agli emporii.

Mi si obbietterà innanzi tutto che qui, non avendo nè mare, nè porti, non si saprebbe spiegare la esistenza di un emporio; ma la obbiezione è più speciosa che esatta. Un emporio poteva bene essere edificato non solamente presso i porti, ma ben anche nei centri di maggiore commercio. Ricordiamoci che non appena i romani poterono stabilire una colonia in questa città, bentosto estesero la via Appia sino a Brindisi, la quale univa Roma alle Puglie, ricchissime per grano e per olio, e la faceva comunicare con l’Oriente, donde importavansi molti altri prodotti. Ciò posto, essendo Benevento il luogo obbligato di passaggio delle vie che da Roma conducevano nelle Puglie e in Oriente, può bene sup-

  1. Op. cit. tom. 8. pag. 572.
  2. Op. cit. lib. V. pag. 88.