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DI LIONARDO DA VINCI. | 7 |
che poteva e dovea facilitarne la legittimazione. Ebbe ser Piero tre mogli, come rilevasi dalla genealogia del Dei, cioè Giovanna di Zanobi Amadori, Francesca di ser Giuliano Lanfredini, e Lucrezia di Guglielmo Cortigiani. Se Lionardo visse in famiglia colla seconda moglie, come vedesi dal registro summentovato, ben è chiaro che v’era anche ai tempi della prima, giacchè allora, come or or diremo, pensò ser Piero a farlo istruire. Visse pur colla terza; e lo rilevo da un sonetto giocoso del Bellincioni1 diretto a Madonna Lucrezia (certamente avanti l’anno 1483 in cui giù era in Milano), nel quale dice d’essere
Vedremo in seguito che a Fiesole i Vinci avean casa, e che v’era Lionardo anche nel 1505. È egli probabile che un fanciullo, tenuto come vile bastardo, vivesse continuamente nella famiglia paterna nel tempo di tre successive matrigne? Di più: nel codice atlantico in cui Pompeo Leoni2 raccolse quanti scritti e disegni
- ↑ Rime del faceto et arguto poeta Messer Bernardo Belinzone fiorentino. Milano 1493. Per Filippo Maria de’ Mantigazzi.
- ↑ Questo gran codice, che chiamasi atlantico pel sesto e per la mole, contiene quanti disegni e scritti di Lionardo il cav. Pompeo Leoni potè raccogliere poco dopo la di lui morte, avendone avuta gran parte dal