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154 MEMORIE STORICHE


XLI. Più difficil cosa è l’annoverar le pitture di Lionardo; e più ancora i suoi disegni. Egli dipinse sul muro, sulla tavola, sulla tela, e sulla carta. Comincerò dalle prime.

Frale pitture tutte di Lionardo tiene il primo luogo il Cenacolo delle Grazie, di cui abbastanza s’è ragionato1; come rammentaronsi i ritratti dipinti sull’opposta parete di Lodovico e Beatrice, e de’ loro figliuoli2; e la figura del Salvatore che venne dopo pochi anni distrutta, perchè dipinta sopra una porta che si volle dilatare3.

Alla Canonica di Vaprio in casa de’ Melzi dipinse il proprio volto sul fianco d’una finestra4; e in Vaprio la gigantesca immagine di Maria Vergine, che tuttora vi s’ammira, nella cospicua casa de’ Melzi medesimi5. Le dipinture da lui fatte nel Castello di Milano6 furono, al riferire dell’Arluno, tutte distrutte nel 1499.

Abbiamo pur notizia che a Roma una pittura a olio sul muro abbiaci lasciata in S. Onofrio rappresentante la B. Vergine col


  1. Ai numm. XIV, e XV.
  2. Num. XIII.
  3. Ivi.
  4. Pag. 101. n.
  5. Num. XXIV.
  6. Num. X.