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DI LIONARDO DA VINCI. 105

san Colombano, e alla riva del Po vide un luogo cupo e scosceso, detto da noi volgarmente un Orrido, ch’egli disegnò nel codice segnato B, scrivendoci accanto = Sulla riva del Po vicino a sant’Angelo nel 1514 addì 27 di settembre.

XXVIII. Dopo la morte di Giulio II era stato eletto a sommo pontefice Giovanni de’ Medici, che prese il nome di Leon X, nome sempre venerabile e caro alle scienze e alle belle arti. Giuliano fratello del Pontefice e signor di Firenze, che ben sapea quanto Lionardo valesse, non contento di far conoscere in Patria (ove Lionardo, benchè diretto avesse il suo viaggio a Roma, fermato s’era) in quel conto lo tenesse egli, seco il condusse a quella metropoli, mentre colà portavasi ad assistere alla incoronazione del Pontefice. E quì certamente Lionardo avrebbe potuto considerarsi nel campo delle sue glorie, se gl’intrighi d’una corte, sempre superiori ai talenti semplici del valentuomo, non lo avessero indotto a sdegnosamente partirne, come or ora dirassi.

Nella breve dimora fatta in Roma, Lionardo, al riferir di Vasari, due quadretti dipinse per messer Baldassare Turini da Pescia datario di Leon X1; ma nè


  1. Uno di questi quadri credesi nella Galleria di Dusseldorf, inciso poi nella Tav. XIV. num. 67.

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