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nella sua Rhætia sembrò voler rinserrare nei soli Grigioni tutta l’antica Rezia, dieci anni dopo questo suo libro avendo pubblicata l’Historia Motuum, et Bellorum .... astretto dalla verità confessò, che Trento fu veramente la metropoli della Rezia: Sic factum, ut caput Rhæticæ gentis Tridentum fuerit, uti post Vindelicorum Augusta.

Fin al quarto secolo tutto il nostro paese egualmente che i paesi finitimi professava ancora l’antica religione pagana, nè abbracciata aveva la fede di Cristo, perchè non vi era per anco stata annunziata. S. Vigilio, che fiorì in questo secolo, fu solo il terzo Vescovo di Trento, come dimostrò il ch. Abate Girolamo Tartarotti nella sua opera intitolata De origine Ecclesiæ Tridentinæ, et primis ejus Episcopis. S. Ambrogio Vescovo di Milano sapendo, che una parte de’ paesi vicini a Trento adorava ancora gli idoli, spedì a S. Vigilio tre cherici venuti da Cappadocia chiamati Sisinnio, Martirio, ed Alessandro, i quali ardevano di desiderio di predicare agli idolatri il Vangelo. S. Vigilio mandò i tre cherici nell’Anaunia, ove giunti vi fecero alcune conversioni, e fabbricarono nel villaggio ora detto S. Zeno una piccola chiesa; ma nella primavera dell’anno 397 facendosi dal popolo di que’ contorni le consuete lustrazioni o processioni intorno alla campagna, onde implorare dagli Dei l’abbondanza delle raccolte, il tre cherici, che vi predicavano