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iii

con produrre documenti e carte scritte in latino; ma osserva un insigne scrittore, che il primo oggetto della storia è quello d’essere creduta, e che ove trattisi della storia de’ bassi tempi o del medio evo, non sono che i documenti o le carte contemporanee, le quali valgano a renderla certa e meritevole di fede, ed è quindi manifesta l’utilità vera, che ne trae la storia, la quale tutta intera sopra sì fatti monumenti s’innalza e s’appoggia. Nè si dica, che cotali documenti potevano porsi in fine del libro; poichè i documenti, che io ho addotti tra mezzo, sono di tal natura, che non interrompono, ma seguono il filo della storia, e non iscemano punto quell’andamento e quella rapidità, che conviensi alle storiche narrazioni. Io reco pure talvolta un breve estratto d’alcune investiture feudali in varj tempi concedute da’ nostri Principi Vescovi, non solo perchè esse ci danno contezza delle nostre più antiche e i cospicue famiglie, ma perchè ancora interessano la nostra curiosità in farci vedere gli usi ed i costumi de’ passati tempi, e così queste come tutti gli altri documenti,