Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/89

LXXXIV

teranense; molto più da’ PP. del S. Concilio di Trento, e con maggiore premura, ed espedienti dal medesimo Santo Pontefice Benedetto XIII. quale ha dato eccitamento a moltissimi Vescovi di stabilire sì l’una, che l’altra Prebenda.

XV.      Si parla parimente dell’istituzione, e fondazione di un Collegio de’ Mansionarj per servizio della medesima Cattedrale; e qui de’ diversi nomi, che sotto lo stesso significato si usano in altre Cattedrali, loro cominciamento, officio, e luogo, che godono nella Gerarchia Ecclesiastica. Cosi pure della vigilanza avuta da’ Vescovi in ogni Secolo per l’educazione de’ Giovani; per cui finalmente venne stabilità la fondazione de’ Semuiarj, e che quello di Larino sia stato fondato a tempo, che si celebrava il S. Concilio di Trento, e come poi si sia aumentato; nè si tralascia far parola de’ luoghi Pii, loro origine, stabilimento, e moltiplicità.

XVI.      In parlarsi de’ Sinodi Larinati per irruzione di que’ Ecclesiastici, qualche cosa anche si dice intorno alla loro origine, e cominciamento, e si fa vedere, che anche prima di darsi la pace alla Chiesa, si celebravano da’ Vescovi co’ loro Preti per propagare, e stabilire la Santa Fede, per introdurre il buon costume, e abbattere il Gentilissimo; e come poi si stabilissero con Sagri Canoni, e circa il tempo, e forma di celebrarsi; come pure rispetto alle materie di doversi trattare, e simili. Parimente si parla in questo terzo libro de’ confini di questa Diocesi, e luoghi, che la compongono, antichi, e moderni, delle ragioni particolari di questo Vescovado, suoi feudi, e beni temporali, del Vescovado appellato con voce Ecclesiastica Episcopio, della sua Chiesa Cattedrale, e altre particolari, e suoi Monasterj, antichi, e moderni, esistenti, e distrutti; e si fa menzione di Monsignor Gio: Battista de Lisolis, e di Monsig. Marco Antonio Marsolini di Larino, stati Vescovi di Guardialfiera, quali furono ignoti ad Ughellio, e che però si devono supplire al medesimo.

XVII.     Passando a parlare del quarto libro; rispetto al civile, in primo luogo si dà una idea generale intorno alla situazione de’ luoghi, che compongono questa Diocesi, aria, fertilità del di loro territorio, abbondanza di viveri di ogni Specie, costumi, e governo civile; e si dice, che altri vengono abitati da Italiani, e altri dagl’Italo-Greci, o siano Albanesi, ed Epiroti, e che altri, secondo la presente disposizione del Regno, vengono posti nella Provincia Civile di Capitanata, e altri nel Contado di Molise, con spiegarsi nominatamente sì gli uni, che gli altri, e meglio poi, e con più distinzione se ne parla luogo per luogo.

XVIII.      Intorno alle Memorie Ecclesiastiche, si da parimente un idea generale degli Arcipreti, e Parochi Diocesani, e si fa vedere, che tardi fu introdotta la Cura delle Anime ne’ luoghi Diocesani; e che ne’ primi tempi si esercitava nelle Cattedrali, come si è detto, ove conveniva il Popolo Urbano, e s’invitava il Popolo Rurale a partecipare ex consecratu Episcopi, e a quelli, che non potevano convenirvi, si trasmetteva per Diaconos, come abbiamo nell’Apologia 2. di S. Giustino, e tal volta per mezzo degli Accoliti per quel, che si legge da Innocenzo I. scrivendo a Decenzio, Vescovo di Gubbio; ma che poi tratto tratto, avanzato il numero de’ Fedeli, e oppressi i Vescovi dalle altre occupazioni, fu permesso a’ Pre-