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d’Asti, erano Stall scopcrti a caso ossaml chc si pretendevano dl sclielclro umano fossile. A mal jg-rado la poca o niiina probahiliia die quelle ossa, siipponeiulole iiinanc, fossero verameute fossiii pure poteiido darsi clie esse, benche non appartenenlL alia specie nostra, si Irovasscro in condizioni tali da poterne rltrarre qiialclie nolizia importanle per li studii della Zoologia e della Geologia, COS! il Signor Presidente iie avea informalo per lettera il Signor Conte Roget de Cholex, Primo Segrelario di Slato per gli afiari interni, afinche, per quell’ amore delle scienze che in lui e grandissimo, dcsse opera che quelle ossa non andassero smarrite, e potessero, all’ uopo, essere acquistate dal museo di storia naturale, dopo che ne avrebbe dato il suo giudizio il collega Professore Borsoa che staya per recarsi in suUa faccia del luogo.

Recossi Infatti il Professore predetto in Val d’ Andona sollecitamente, e di questa sua gita egli ora rende conto alia Classe, a cui presenta inoltre alcune di quelle ossa, di cui egli fece accpiisto dal contadino, di cognome Quirico, che le avea scoperle.

E noto quanto il suolo Piemontese, e specialmente la Provincia d’Asti, abbondi di fossiii organici, marini e terrestri d’ ogni maniera, die i cuotadini, seavando la terra, sovente trovano senza cercarli. La difllcolta che iucontra lo studioso die vuol procacciarseli in buona conservazione, nasce per lo piii dalla mala cura dei contadini iiello scavarli, nel trasportarli, nel cnslodirli, e dal poco pregio in che generalmenle da costoro si tengono questi curiosissimi avvanzi di un mondo che non e piCi. Ma qui la cosa passo altrimenti: da alcuno de’ suoi vicini fu avvertito il Quirico die queste curiosita sono tenute in gran conto dai dotti; il perche a vece di I’ompere col zappone le ossa die egli andava discuoprendo, siccome avea falto il giorno innanzi, per servirsene come di sassi a riempire le cavita del terreno, comincio a porle diligentemente In disparte, e portarle a casa. Uno di questi di maggior mole avea rolonda uu’ eslrcmita, e grossa come la testa di ua uomo, di cui avea anche un poco la fjgiira: fu dcciso die qudlo era un uomo iuipietrito: accorrevauo i