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quale l’umanità s’agita in cerca d’una nuova sintesi e i termini essenziali dello sviluppo avvenire: i secondi, le applicazioni del principio ai diversi popoli, e i mezzi coi quali le nazioni possono concordi raggiungere il fine. E sotto l’impulso di quella doppia direzione s’ordinerebbero a poco a poco i lavori degli uomini che darebbero il loro nome all’associazione: gli uni nella sfera della scienza, gli altri in quella della realità. Mentre i consigli nazionali raccoglierebbero i titoli dei popoli a sedere liberi ed eguali nella grande federazione delle nazioni, e trasmetterebbero ad essi il pensiero europeo; mentre il Consiglio supremo segnerebbe la nuova mappa d’Europa, promoverebbe la santa alleanza degli oppressi contro gli oppressori, accennerebbe, senza confinarsi per entro i limiti di un sistema assoluto, alle grandi vie del progresso, e armonizzerebbe i moti e le imprese dei diversi popoli, come si armonizzano i moti delle colonne formanti un esercito; s’inizierebbe, rinata la fiducia negli animi sconfidati, l’imposta della democrazia, una parte della quale convertita in istituzione di credito ai popolani, si verserebbe negli stabilimenti d’industria agricola e manifatturiera che, disseminati ove fosse stimato opportuno, esibirebbero praticamente i metodi, i frutti, e la moralità delle associazioni: — l’altra alimenterebbe la stampa e l’insegnamento popolare non limitato, come oggi, ai pochi grandi centri di popolazione, ma ripartito secondo i bisogni delle varie località: la terza s’accumulerebbe, deposito sacro agli aiuti fraterni richiesti dai popoli sorti a rivendicare il proprio diritto. Il pensiero e l’azione, due aspetti inseparabili dell’unità umana, che oggi vivono, con pericoli gravi per l’avvenire, pur troppo sovente disgiunti, si riconoscerebbero uniti, come in tutte le grandi epoche della umanità, a nuova vita nella associazione; e le moltitudini oggi, più che altri non crede, sospettose dei pensatori, si rinfrancherebbero nella fiducia e nella conscienza di un’autorità non dispotica, non arbitraria, ma fondata sull’amore e sulle opere.

Quanta parte di siffatto disegno possa mai verificarsi nel campo della democrazia, noi nol sappiamo. Ma sappiamo che la democrazia deve verificarne quanta più parte è possibile, o trascinarsi per lunga pezza ancora sopra una via di tentativi isolati, sorgente di martirio glorioso e giovevole esso pure all’umanità, ma non di vittoria. I nostri fratelli