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la pensione e che non avendo nulla da fare, fanno la cabala, studiano la scienza negromantica del lotto, giuocano disperatamente e hanno sempre il libretto in pegno; tutti i commessi di negozio, che guadagnano quaranta lire il mese, sanno i numeri certi e li giuocano ogni settimana. Grande reddito al lotto lo danno i magistrati: pagati miserevolmente, essi che rappresentano la più grande equità morale, esposti a tentazioni che respingono con una inflessibilità degna di maggior premio, provvisti di molti figli, rovinati dai traslocamenti, la loro debolezza, la loro speranza consiste nel lotto.

I piccoli commercianti che si dibattono continuamente con le cambiali e fanno una lotta quotidiana col fallimento, finiscono per aggrapparsi a questa tavola molto incerta del lotto; i grandi giuocatori di borsa, che vivono sopra il taglio di un rasoio e son capaci di ballarci sopra un waltzer, a furia di febbre del giuoco, assaggiano volentieri la speranza del lotto. Tutti