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8 introduzione

e di Morte i trofei piangendo canta.
Veniamo ai piú soavi,
in cui, con dolce vena,
d’amor vezzose e molli
le tenerezze e le delizie esprime.
Ma tra questi ancor passo
l’Amoroso duello,
taccio i Notturni amori,
e de’ Baci tralasso
la gentil canzonetta,
con quella ov’ei commenda
la Bella vedovetta:
cose di cui non è foresta o monte,
non è ruscello o fonte,
che non mormori omai, che non rimbombi.
Vedi questo fra gli altri? A punto questo
grazioso epigramma
(io ben il riconosco)
fu dettato a’ miei preghi; e qui, scherzando
con arguzie vivaci,
del tuo volto moretto i pregi essalta.
Odi come comincia:
«Negra sí, ma sei bella, o di Natura,
tra le belle d’Amor, leggiadro mostro».
Ma non richiede il tempo
ch’io l’ore preziose
spenda in vana lettura, or ch’è concesso
in effetto a me stesso
quel diletto goder ch’altri descrive;
né, quando ho il vero avante,
deggio altronde cercar ciò che ne finge
musa favoleggiante.
Non posso ad altro oggetto
rivolgermi, né voglio
che le viste e l’affetto,
che si deve al mio ben, s’usurpi il foglio.