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da tenervelo talvolta dentro. Una cassetta come si fa alle gioie, un sacchetto come si fa alle quaglie o una vesta come si fa agli orinali, accioché lo difenda dal vento e dal sole. La tela non mi piace per essere troppo leggiera, la pelliccia è troppo pesante, la felpa è troppo pelosa, il legno e ’l ferro hanno del ruvido, il muschio, l’ambra e ’l zibetto fanno dolere il capo. Non mancheranno guardanasi e conservatoi, se non tanto odoriferi, almeno morbidi e pastosi. E perché il vostro naso è come la materia prima, che s’accommoda a tutte le forme, io ve n’ho apparecchiato uno che, se l’annaserete, vi parrá molto a proposito, dove stará fresco la state e caldo il verno; e accioché vi faccia il servigio piú polito, ogni giorno lo vo nettando. La difficoltá sará nel calzarlo; ma troveremo qualche ingegno da farvene entrar tanto che almeno il posolino stia al coverto.

Orsú, siate benedetto e perdonate alla lunghezza del mio scrivere, come proporzionata alla lunghezza del vostro naso. Vadansi intanto a riporre tutte l’altre nasesse e nasobbie, e viva solo il vostro naso, autentico e badiale, per mare e per terra.

li

Il Pupolo alla Pupo la

Signora, io son si fattamente nel laberinto d ’Amore che mi veggo Persio, né per uscirne so ritrovar il Varchi, se la vostra cortesia non mi fa il Guidoni. Da poi che vi viddi ho perduto totalmente Petronio Arbitro e dato vòlta a Sennuccio, né leggo altro ch’il Mattioli, porto del continuo il Ruscelli col Bagnoli negli occhi, tengo il Fiamma e ’l Martelli nel petto, e ho il Rota e il Molino dentro il cervello. Bellezze uguali alle vostre non fúmo mai vedute nel Prisciano. Voi avete Solone negli occhi, il cui splendore Fulgenzio e Fulgosio rende tutto l’aere intorno Lucilio e Lucano, con un certo sguardo Falconio che rapisce e ferisce. Il Tesauro vi sta nella bocca e Lattanzio nel seno. Chi vuol veder Mambrin Roseo, Lucio Floro, Remigio Fiorentino e il Fiorenzuola, rimiri le vostre guance. Che dirò poi di Pietro Crinito, dove per sua natura rilucono sempre Diodoro con Eliodoro, senza gli ornamenti del Pomponazio: io vi dico il Viridario. Ogni volta che fo il Mirandolano mi par di veder Nicola degli Angeli, onde