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xlv i. Al signor Fortuniano Manlio, a Roma — Ragioni che lo hanno indotto a lasciare il servigio del

duca di Parma pag. 310

xl vii . Al signor N., a Castel Gandolfo — Prega l’amico che gii ottenga dal papa una nuova pensione, di

cui sia facile l’esazione» 31 1

xlviii. Al signor Pier Giorgio Lampognani, a Parma —

Lo rimprovera di avergli scritta una vuota lettera di complimenti, invece di dargli le informazioni

che gli bisognavano» ivi

xlix. Al signor Ferrante Unghero, a Matera — Gli ha scritto; ma i materani hanno il vizio d’aprire le altrui lettere loro affidate, di leggerle, e poi di

lacerarle» 314

L. Al signor don Virginio Cesarmi, in Roma — Mani festa la sua gratitudine per avergli il Cesarini ceduto generosamente un quinto della sua «pension di Spagna», ossia cento ducati annui . .» ivi

li. A monsignore Giovanni Altieri, vescovo di Cammerino — Si congratula del suo felice arrivo a Camerino e gli augura il cardinalato» ivi

lii. Al signor Francesco Bascapé, a Ferrara — A proposito della sua lettera apologetica al Marino, definisce che cosa si debba intendere per falsificazione d’uno scritto letterario, e pone in ridicolo Claudio Achiliini, indicato con l’ironico pseudonimo di «dottor Graziano»» ivi

liii. A Francesco Balducci — Intorno alla Vita di G. B.

Marino , scritta dal Baiacca» 317

li v. Ai signori accademici Insensati, a Perugia — Ringrazia di essere stato aggregato alla loro accademia

e discorre del Mondo nuovo» 319

lv. Al signor cardinale Pignatelli, a Morlupo — Non può venire di persona a Morlupo, perché intento ad accudire alla ristampa del Canzoniero : manda

pertanto un sonetto» 320

lvi. Al signor cardinale Antonio Barberini, a Roma —

Poiché egli si trova a Frascati, al servigio del Cardinal Borghese, prega il Barberini di fare eseguire un mandato contro un debitore moroso pel

pagamento rateale d’una pensione» ivi

lvii. Al signor Alessandro Angelico, a Cataro — Gli au gura buoni affari nell’esercizio della medicina a Cataro, e si duole della perdita delle sue pensioni» ivi