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I

Lettere e dedicatorie di Giambattista Marino (*>

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Tante e tante volte, fin dal suo soggiorno a Parigi, Giambattista Marino aveva annunziato come d’imminente pubblicazione un volume di Lettere gravi, piacevoli e facete (»), che, dopo la sua morte, gli amici erano sicuri di trovarne fra le SU’ carte, giá apparecchiato per la stampa, il ms. Ma, sia che codesta raccolta fosse stata compresa tra quei componimenti che il poeta napoletano dal letto di morte volle dannare inesorabilmente al rogo, sia (cosa forse piú probabile) che egli non l’avesse messa insieme se non con la fervida immaginazione, certo è che i ricercatori provarono una delusione (2). Sicché non poca fatica dovè durare il libraio Giacomo Scaglia (amico e corrispondente del M.) per procurarsi da diverse

(*) Le lettere del M. erano state raccolte per gli Scrittori dal prof. Angelo Borzelli, ben noto nel mondo degli studi per parecchi lavori sul M., tra cui una larga biografia, premiata dall’Accademia pontaniana di Napoli. Senonché, mentre egli si accingeva a ordinarle, lavori piú urgenti lo assorbirono in tal modo, che fu costretto ad affidare a me la prosecuzione del lavoro. Cosicché l’ordinamento dell’epistolario (del quale assumo io solo la responsabilitá) e la cura della stampa sono opera mia. E poiché le lettere del M. erano troppe per un sol volume degli Scrittori e troppo poche per due, ho creduto che utile appendice a cosi bella serie di documenti della vita letteraria nei primi decenni del Seicento fossero il carteggio del piú arrabbiato marinista e le lettere di chi da se stesso si proclamò campione dell’antimarinismo (F. N.).

(1) Si veda passim, nell’Epistolario, nonché la lett. del Claretti in questo voi.,

p. 99.

(2) Vita del cav. M. descritta dal signor G. B. Baiacca (in Venezia, mdcxxv, appresso Giacomo Sarziua), p. 59.