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esso lui e a dirgli che gli scriverò poi con maggior commoditá. Il nostro signor prencipe Cardinal di Savoia è tuttavia convalescente ed il papa è migliorato assai di sanitá, talché incomincia a negoziare. Del padre Grillo né del Bracciolini non ho intesa cosa alcuna, né se ne parla punto. Ma si spera che questo debba essere un pontificato glorioso e molto favorevole alla virtú. Quanto al quadretto, la misura la rimetto a V. S.: solo le dico ch’io penso di tenerlo vicino al letto per far le mie orazioni alla beatissima Vergine; onde le figurine credo che vorrebbono essere un palmo e mezo incirca. Della mano di Rafaello la ringrazio, ma son cose lunghe. E qui finisco baciandole le mani.

Di Roma [autunno 1623].

CCXIV

Al signor Antonio Bruni


Consiglia all’amico convalescente di guardarsi la salute, intermettendo gli studi.

Fui questa mattina in Sant’ Andrea per riverire il signor Cardinal principe e per rallegrarmi seco della sua ricoverata salute, quale è tanto piú da stimare quanto che l’acquisto di lei è in istagione cosi pericolosa per male cosi grave e comune a tanti altri cardinali che se ne moiono, nato, per quel che ne parlano i medici, da una quasi infezion d’aere nel conclave.

Ora che ritorno a casa, intendo che V. S. si trovi anche nel detto luogo di Sant’ Andrea per riaversi della sua grave malatia; e pur fui Taltrieri a visitarla col signor Francesco della Valle, senza intender cosa alcuna di questa risoluzione c’ha poi fatta. Mi scusi adunque se non sono entrato nelle sue stanze a baciarle la mano, si come farò dimani senz’altro. Ma per dirla, non vorrei trovarla co’ libri e col rompicapo di N.

Il signor Bagnarta, ch’e medico in Roma cosi accreditato, m’ha detto poco fa che il dolore continuo che affligge V. S. nella testa nasce dal voler Ella leggere dopo una infirmitá cosi lunga. Vadano pur al diavolo cotesti libri ; ed attenda a guarirsi