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soggetto. Ma pure non posso far di meno di non godere altrettanto che tal prodigalitá torni in mio benefício. Bene è vero che le dette tre grazie inviatemi da V. E., quantunque m’abbiano trovato privo di quei meriti che nascono dal valor della persona, non m’hanno però trovato senza quegli altri che procedono dall’affetto dell’animo e dalla riverente osservanza. Poiché io non solo ho sempre venerato fra me stesso il nome glorioso di V. E., ma per esterna testimonianza di tal mia venerazione lo celebrai gran tempo è nel mio Trattato della nobiltá con una menzione onorevolissima e non breve.

Adunque, poiché io (tal qual mi sia) son pur anco cosa di V. E. e suo antico servidore, se ben Ella noi sapeva, non rifiuto gli effetti della mia buona fortuna, che per mezo di lei mi son venuti a trovare, ma mi fo loro incontra. Ricevo volentieri le grazie che V. E. m’ha fatte, per non abusar la benignitá sua; tollero allegramente le lodi che m’ha date, per non far torto al suo giudicio; e di buona voglia mi vaglio dell’offerte che m’ha esibite, per non offendere la sua liberalitá. L’occorrenza è pronta e presente. Sappia l’E. V. che ’l mio fisso attendere alla lunga composizion del predetto Mondo nuovo m’ha distratto dalle mie cose domestiche per molti e molti anni, di tal maniera che me n’ha fatto in tutto e per tutto tralasciar la cura. Le quali domestiche cose non son perciò caminate cosi bene come avrian fatto colla mia soprintendenza. Onde, essendomi io finalmente svegliato da questa lunga trascuraggine, quasi da un lungo sonno, mi trovo esser divenuto vecchio di piú di sessanta anni e ridutto in fortuna assai piú scarsa che non si conviene ad un gentiluomo, e ch’abbia indosso l’abito di San Giovanni, la qual religione a coloro che son cavalieri non di voto ma di devozione, qual son io, non conferisce benefici né commende. Per la qual cosa, perché la detta mia fatica del Mondo nuovo è fatta in esaltazione della nazione spagnuola ed è oltracciò dedicata a Sua Maestá medesima, sarebbe quasi il dovere che quegli, per li quali onorare io son caduto, m’aiutassero a risorgere in piedi. Per questo io non mi vergogno di supplicare ora V. E., come fo, ad esser servita d’ impetrarmi