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la querela non piú altamente che di lá e facendo quel risentimento che si richiederá alla mia riputazione, cioè rispondere colle medesime armi colle quali avrò avuto l’oltraggio o con piggiori, se cosi si giudicherá necessario.

Né questo paia a V. S. troppa iracondia o troppa durezza; ma si vesta Ella de’ miei panni e, ponendosi in luogo mio (il qual non sono avvezzo a ricevere affronti), consideri non esser nel mondo la piú sdegnosa cosa che l’uom da bene né la piú ostinata che la netta coscienza. Di che fecero piú volte esperienza chiara quei tiranni martirizatori di santi, i quali, dopo avere umiliati superbissimi principi e debellate bellicosissime provincie, si riducevano a termine di non potere abbassar la generositá d’un poverello scalzo né poter superar la costanza d’una donzella innocente, anzi ne venivano piú villaneggiati e piú sprezzati che se fussero stati private persone. Se bene né io mi tengo santo né credo che V. S. si tenga principe; ma ho dato incidentemente questa similitudine per farla andare tanto solo, e non piú, quanto andare Ella può, e per inferire ch’ogni piacevol creatura si sa sopra se medesima sollevare quando è offesa a torto da chichesia. Tenga V. S. la sua penna dentro i cancelli della modestia se vuol vivere quieta, ed onori altrui se desidera da altri essere onorata, pensandosi che perdere il rispetto all’amico porta seco una conseguente scambievolezza del medesimo.

Né si fidi oltremodo in prosperitá di fortuna, né in favor di grandi, né in dovizia di danari, né in sequela d’amici, né meno in valor proprio o in propria facondia, quando anco sia vero, e di lá da vero, che di tutte queste cose Ella possegga quella si gran parte che continovamente predica e fa predicare cosi in voce come in iscritto; ché io, quanto a me, non ne vo’ dubitare, ma vo’ crederlo interamente ad occhi chiusi. Non si fidi, dico, in alcuna delle cose dette piú che il dover richiegga, perciocché da tutte Ella sará in un tratto abbandonata quando avrá operata una azzione ingiusta ed irragionevole; cosi permettendo il piú delle volte l’altissimo giudicio di Dio, il qual si compiace di rintuzzar l’ insolenze per mezo dello