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col senso letterale, cosi discorda in tutto dalla mente di chi scrisse. E s’io avessi voluto mordere metaforicamente (benché ciò non sia mia professione, ma piú tosto di lodare ed onorare ognuno, purché non sia provocato), l’avrei fatto con piú ampio e piú compito modo che questo non è, contuttoché la materia fusse stata sterile di biasimi ed avessemi suggerito poco da pungere e da lacerare; ché ben può V. S. invaginarsi che chi ha saputo empir tanti enigmi di si spessi sentimenti doppi, avesse saputo accozzarne otto o dieci in questo luogo. Ma Iddio mi guardi dal mai venirmi nell’animo pensier cosi basso e cosi servile, essendo io solito, quando son disgustato, di mostrarlo piú tosto col parlar chiaro e col chiaro scrivere e coi chiari fatti che colle girandole, siccome persona intrepida che sono e che non ho paura di nessuno e che so difendere i miei detti non solo con la lingua e con penna, ma con mano.

Per tutte le ragioni infino a qui divisate io pretendo giustamente che, se V. S. vorrá adossare a’ miei versi la sudetta interpretazion piccante, non potrá farlo senza violentar l’ordinaria verisimilitudine delle cose; e per conseguenza sará giudicio, come dicono i teologi, temerario e commetterá fallo di scandalo passivo. Il che se V. S. volesse schifare (come ragionevolmente ha da volere, professandosi gentiluomo e cristiano), potrebbe con suo pieno onore restar contenta a questa mia veracissima giustificazione con farla anche stampar tutta o parte, per disgannamento di qualunque altra persona fusse parimente conce" 0 ’’ "m 1 ’ 0 medesima opinione e per publica testimonianza della mia innocenza, la quale è piú salda ch’un marmo e continovamente mi sta dicendo nel cuore: — Quod scripsi scripsi. — Altro onesto partito non v’è che questo, ed a questo solo è da ricorrere, se V. S. stima il conservar gli amici e se pregia l’onor della mansuetudine e della costumatezza e se le dispiace il nome di rissoso, il quale da alcuni le viene attribuito, benché a torto. Altrimenti io mi protesto seco alla libera che, quandunque vedrò scritture di lei in mio pregiudicio o altra pregiudicial cosa, riceverò il tutto non come vendetta ma come pura provocazione alla quale non sia preceduta offesa alcuna, incominciando