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giacciono soggetti se non eminenti. E chi non paventerebbe, conoscendo esser sottentrato ad obbligo d’avere a reggere una compagnia d’ingegni pellegrini e piú tosto abili a governare che bisognosi d’esser governati?

Pure quella stessa cagione, che mi sgomenta, m’affida parimente e mi rassicura. Poiché quanta censura temo dalla lor dottrina, altretanto compatimento spero dalla loro gentilezza ed altretanto indirizzo, non potendosi in un luogo, dove è raccolto si gran senno, errare in foggia veruna. Anzi una adunanza pratica e per lungo tempo ammaestrata, quale è questa, può apportare al suo reggitore assai poca fatica di governo, sapendosi essa reggere da se stessa ed in effetto reggendosi. Ottimi sono tutti i suoi riti ed ottime tutte le sue usanze; ed appunto perché son tali, meritano d’esser posti in opera piú frequentemente che non s’è fatto per lo passato. Solea l’accademia nostra congregarsi ogni quindici giorni e non piú. Ed io desidererei che di qui avanti vi si ponesse un nuovo stile: dico congregarsi una volta la settimana in perpetuo, o fino a tanto almeno che si sia terminato il mio carico. Vorrei mostrare il fervor che ho, se non posso mostrare la scienza che non ho. Sono l’accademie letterarie non altro che un seminario di virtú ed una coltivazion di begli intelletti. Per questo richieggono la continovanza dell’esercizio, la fuga dell’ozio, come principali instrumenti della lor durazione e come radicali fondamenti del produrre eccellenti allievi.

Quid magis est saxo durum?

— disse Ovidio sopra la continovanza dell’esercizio —

quid mollius nuda?

Dura tante n molli saxa cavantur aqua.

E disse all’incontro sopra la fuga dell’ozio:

Cerrtis, ut ignavum corrumpant olia corpus; ut capiant vitium, ni moveantur , aquaef

Colla fatica spesseggiata e non tramezata o interrotta da vacanze, noi perverremo a quel grado di valore che, posto poi in esecuzione dalla sperienza, somministrerá al pubblico diverse opere