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LXXII

Del Cardinal Ludovico Ludovisi R ingrazia, in nome del papa, della precedente lettera.

Di Roma, li 17 di febbraio 1621.

LXXIII

Di monsignor Merlini P uò l’ Adulimi recarsi liberamente a Roma.

Lodato Dio! Ho servito V. S. in maniera c’ho pienamente sodisfatto a me stesso. Col signor Cardinal Ludovisio padrone ho introdotto parlamento di V. S. Egli mi ha detto che crede fermamente ch’Ella sia per venire a Roma in questa occasione. E avendoli io destramente insinuato che Sua Signoria illustrissima dovea chiamarla, m’ha risposto che non occorre, perché da se stessa verrá, e ch’egli la vedrá volontieri e con gusto, e che le fará ogni servigio. A questo parlare ho io aggiunto quegli offici e quegl’incitamenti che V. S. maggiori si può imaginare. Venga e stia allegramente, ma tenga per evangelio ch’io son la fenice degli amici; e mi contento che per me

f

V. S. facci una bella parlata in quella guisa ch’io ho fatto per lei [ continua , dando notizia delle nuove nunziature ].

Roma, 17 febbraio 1621.

LXXIV

Del vescovo di Crema

Vada presto a Roma a baciare il piede al nuovo papa, giacché «beati primi» .

Di Bologna, li 4 marzo 1621.