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mai conosciute; e ne fará fede il medesimo signor Gasparo, a cui l’ho mostrate. V. S. è famosa non meno in Roma che altrove, e non voglio negare d’aver qualche parte anch’io fra gl’istromenti della sua fama, poiché procuro spesso qualche occasione di ragionar di lei, e quando ne ragiono congiungo la veemenza oratoria colla veritá istorica. Queste non son lusinghe, perché da lei non vuo’ nulla fuorché la sua solita buona volontá verso me. Tutti desiderano di veder V. S., ed io n’ho data loro qualche speranza colla venuta del signor cardinale Ludo visi.

Stanno sotto la stampa l’opere del padre Famiano, il quale ha avuto ora il carico dello scrivere le storie di Fiandra del signor duca di Parma, e giá ha dato principio al lavoro; onde si spera un’opera molto buona. Ho voluto darne parte a V. S., la quale è amata e stimata da lui. E le bacio per fine con molto affetto la mano.

Di Roma, a’ XXVI di aprile rór/.

LVII

Del Cardinal Alessandro Ludovisi

Acclude una lettera pel Cardinal Pio, che l’Achillini ringrazierá ancora una volta a voce, e un’altra pel marchese di Villa.

Di Pavia, li 26 aprile 1617.

LVIII

Di Girolamo Preti al padre Domenico Grini gesuita

Intorno ad alcune scritture politiche del Grini.

Quel Politico presagio , che vedemmo il signor A eh illini ed io intorno ai fini delle guerre presenti, parve ad ambidue dettato dallo stesso genio della politica; anzi che, se l’inchiostro ond’egli fu scritto fosse stato stillato dalla quintaessenza dei cuori dei prencipi viventi, non avrebbe l’auttore piú al vivo potuto rappresentare i loro pensieri al lettore. E molti successi finora