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che né gli uni né gli altri conseguiscono quel fine che si propongono; perché quelli che le lodano acquistano piu merito all’afTezione che al giudizio, e quelli che le biasimano feriscono in un certo modo cadaveri, perché le cose che nascono da questa povera penna non hanno pretensione alcuna di vita e sono belle e morte prima che ferite, anzi nascono sepolte sotto mille loro imperfezioni. Resto nondimeno con molto obligo ad ambedue le parti : ai primi per la troppo cortese volontá che mi mostrano, e ai secondi perché, procurando d’atterar le cose mie, danno segno al mondo che non sono in terra. Ma passiamo ad altro.

Duoimi che il talento splendidissimo del nostro monsignor M[assimi?] s’irruginisca nell’ozio e che la Fortuna istessa sia tanto sfortunata che si scordò di cotesto prelato. E chi meglio di lui potrebbe far risplendere i favori di lei? Ma mi direte che il signor Cardinal Leti, avendo avuto legato il braccio, non ha potuto finora sollevarlo. Voglia Dio che cosi sia, perché cotesto braccio, fra poco slegato, potrá condur il merito di monsignore alla volta del premio. In tutti i casi, non potrá esso monsignore perder la gloria del piú sviscerato e del piú cordial servitore che abbia mai avuto o sia mai per avere il signor Cardinal Borghese; e so ben io nello spazio di sette anni che 1’ ho praticato in Ferrara con che affettuose premure maneggiava il servizio di cotesto padrone. E mi consolo, perché so ancora che la mano dell’istesso signor Cardinal Borghese è non solo piena ma liberale ancora delle fortune de’ suoi servitori.

[Ferrara, fine del 1616].

XL

Dr Alessandro Guarini S ull’uso della metafora.

Io son confinato in casa dai medici con quel pregiudicio che può recare Tesser creduto cortegiano di Venere, se oggimai tutt’i peccati di carne, non pur quel di libidine, con l’acqua del