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prima ch’egli si ritirasse alla patria e io passassi a questa corte, si può dire che la nostra amicizia incominciò e fini subito per la morte ch’è seguita di lui, con tanto danno della lingua italiana e dispiacere di chi piú riveriva cosi prodigioso intelletto. Pure conserverò sempre cosi intatta la riverenza che debbo a’ suoi scritti, si come puri e gloriosi viveranno registrati negli annali dell’eternitá

Urbino [1625].

V

Giambattista Baiacca a Gasparo Bonifacio Descrive le cerimonie funebri fatte dagli Umoristi in onore del Marino.

Aggiungo agli altri il presente avviso degli onori che questi signori accademici Umoristi hanno fatto al cavalier Marino di felice memoria, per accrescer a V. S. la consolazione e per soddisfar anche a questo debito che mi resta verso di lei. La nobiltá di questa accademia degli Umoristi, che tuttavia fiorisce di letteratissimi soggetti, a voi giá è nota. Come presuppongo che ben sappiate che sempre si fa in casa del signor Paolo Mancini, cavalier romano, dove saranno venticinque anni appunto, per quel che mi ha detto fra gli altri il signor Enrico Falconio, uno de’ fondatori di essa, che ebbe il suo principio e che ora ne è principe il signor don Carlo Colonna, signore di spirito tanto vivace che in questi anni della sua gioventú mostra di voler piú tosto emulare che imitare li suoi gloriosissimi precessori.

Domenica passata adunque, del sette corrente, furono celebrate al giá cavalier Marino da detti accademici le solenni esequie, le quali, e per l’apparato sontuoso e per la varietá delle composizioni fatte e recitate in sua lode, furono certamente riguardevoli.

Erano le pareti della sala dell’accademia tutte vestite di panni pavonazzi: e in faccia alla porta principale, per la quale si entrava, a diametro rispondeva un elogio, ornato da’ lati di belle e all’azione mesta proporzionate pitture, e di sopra, come per frontespizio, dell’arma del cavaliere; in modo che altri appena avea posto il piè sulla soglia che l’occhio era tirato a leggerlo. E però non lo posso io preterire o trasportar altrove, ma voglio che voi ancora lo leggiate qui.