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poiché Ella non è informata ma purificata dalla sua propria anima; la quale, quasi machina delle piú peregrine idee, trasmette nelle forme sensibili delle opere sue cose da lodarsi con venerazione e con silenzio.

Tutti i curiosi di questa cittá cercano l’Adone, e ritrovatone un canto, non dirò che paiano api intorno le rose, ma piú tosto di quelli che in una ricca miniera non solo trovano le vene dell’argento e dell’oro ma, tra cumoli di margherite e abissi di gemme confusi, non sanno quali prendere e quali lasciare. Cresce la poetica elocuzione fino al colmo nella spiegatura d’ogni pensiero, l’arte s’insuperbisce nella persona che la maneggia, la simetria dell’ordine e la distribuzione de’ luoghi soprafanno la sodisfazione degl’intendenti. E se fosse vera l’opinione degli ebrei, che nei caratteri e nelle zifre si racchiudessero le forze magiche, io direi che i caratteri tutti di questo Adone fossero gli alfabetti d’Egitto

0 le figure di Ermete, poiché le cose mirabili operate negl’ingegni da questo libro vagliono a comprobare effetti sopra natura portentosi e inauditi.

Io parlo per bocca di chi piú sa. Chi non ammira V. S. non intende di rime, chi non loda le sue poesie non ha cognizione del buono, chi non le assegna la corona d’alloro sopra tutti

1 poeti o è ignorante o è maligno.

V. S. si è collocata in un posto di dove le machine de’ malevoli o le armi degli Aristarchi non possono disloggiarla, mentre la gloria stima di sua propria riputazione il circondare le tempie a si divino poeta, il cui nome fará degli anni quel che fa delle tenebre il sole.

Consenta Dio che la vita di lei allunghi il suo corso in perpetuo, che ben ragione sarebbe che non mai incanutisse nell’etá chi non fu giamai giovane nella maturitá del senno. Ma viverá dopo la serie di tutti i secoli la fama di tanto uomo; e quei giorni, che saranno rapiti alla natura e alla vita dal fato, saranno compensati in tante olimpiadi di gloriosa rimembranza, e sará il signor cavalier Marino nelle opere sue ereditaria delizia delle memorie in ogni giro di secoli all’avvenire. Nasceranno i posteri a celebrare un si sublime poeta e invidieranno le vite nostre, che pur godono l’onore d’aver in una stessa etá da un’aria medesima il fiato commune con V. S.; e protesteranno quelli che saran dopo noi, che volentieri cambiariano le loro vite con le ceneri nostre, per aver partecipato della ventura di conoscere V. S. e di godere