Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/757


511.Può ben l’aspro conflitto ivi vedersi
pien d’accidenti tragici e mortali,
vele stracciate, ed uomini sommersi,
e remi rotti ed arbori e fanali.
Spettacoli d’orror cosí diversi
oggetti ti parrian piú ch’infemali,
s’udir potessi ancor gli alti rimbombi
che fanno i cavi bronzi, e i fusi piombi.

512.Ecco la strage de lo stuol rubello,
ecco i navili suoi sparsi e distrutti.
L’animoso Signor, di cui favello,
fa del sangue fellon vermigli i flutti.
Saltando va da questo legno a quello,
e la sua spada è scudo agli altri tutti.
Col grido e con la man fulmina e tuona,
cosí la fé difende, e la corona.

513.Intanto al popol falso e contumace
perdona alfin placato il gran LUIGI,
e dopo lungo assedio e pertinace
dispiega in Mompelier la Fiordiligi.
Quindi con la vittoria e con la pace
tra la palma e l’olivo entra in Parigi,
e lieta sotto il trionfai vessillo
torna la Francia al bel viver tranquillo.

514.Tornan Farti piú belle e le virtudi
poco dianzi fugaci e peregrine,
fioriscon gli alti ingegni, e i sacri studi,
crescono i lauri a coronargli il crine,
riposan l’armi orrende, i ferri crudi
pendon dimessi, e le battaglie han fine.
Son fatti i cavi scudi, e i vóti usberghi,
nidi di Cigni, e di Colombe alberghi. —