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483.Questa spada biforme, onde giá fue
dal buon Persèo l’orribil Orca uccisa,
Anfisbena ei chiamò, però che ’n due
(come vedi) ha la lama in giú divisa.
Aguzza l’una è de le parti sue,
ma si termina l’altra in altra guisa,
che ne l’estremitá curva diviene:
l’una taglia di lor, l’altra ritiene.

484.Degna del fianco ben fora di Marte
l’arme, onde possessore oggi ti faccio,
ma perde appo lo scudo il pregio in parte,
che peso fia del valoroso braccio.
De’ suoi lavori il gran mistero e l’arte
altri ti scoprirá, questo mi taccio.
Vi vedrai del futuro occulte cose,
e de’ tuoi succcssor l’oprc famose. —

485.Barbaro scudo a questo dir recato
fu da molti valletti in un momento.
Ne l’incude di Lenno è fabricato,
d’oro ha il bellico, il circolo d’argento,
e di minute istorie effigiato
l’orlo, a cui fanno intorno ampio ornamento.
Ogni figura sua vivace e bella
poco men che non spira, e non favella.

486.Allor lo Dio che signoreggia in Deio,
rivolto a specolar quelle sculture,
de’ secreti ineffabili del Cielo
affisa gli occhi entro le nebbie oscure;
indi squarciando il tenebroso velo,
che i gesti asconde de l’etá future,
pien di spirito sacro ed indovino
a Fiammadoro interpreta il destino.