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267.Passato un cor d’acuto strale e crudo
ha per cimier la cappellina bruna.
Di gran foglie d’acciar fasciato scudo,
scudo a sembianza di non piena Luna,
copre senza bracciale il braccio ignudo,
né color v’ha, né v’ha pittura alcuna,
fuor due righe di bianco, e dice: “ O morte ”
l’anima senza corpo, “ o miglior sorte

268.Avea per la bellissima Adamanta,
figlia del Re d’Arabia, il cor ferito.
Era però da la vezzosa Infanta
ogni servigio suo poco gradito;
e ben che fusse in lui prodezza quanta
illustrar possa altrui, languia schernito,
perché mento avea raso, irsuto labro,
viso pallido, brun, rugoso e scabro.

269.Tosto riconosciuto a la coverta
de l’armi fu, com’uom famoso e chiaro.
Veggendol poi con la baviera aperta,
le turbe intorno un lieto grido alzaro:
— Ecco Alabrun, che ’n ogni colpo accerta,
Alabrun da la lancia, il campion raro.
Senza dubbio egli è desso. Avrá tra poco
termin la festa, e si vedrá bel gioco. —

270.Vien portato costui da un suo stornello
rapido sí, che se ’n campagna il vedi
formar volte e rivolte, agile augello,
mobil paleo, volubil fiamma il credi.
E se ’n fuga ne va spedito e snello,
par le procelle a punto abbia ne’ piedi.
Vergato a bruno, e pien d’alto ardimento,
vola, non corre: e nome ha Passavento.