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ARGOMENTO
Dopo l’essequie nobili e pompose
Venere instituisce i giochi estremi;
e compartiti ai vincitori i premi,
il vel si squarcia a le future cose.
Ed ecco alfín dopo camin sí lungo
scorge la meta il mio corsier giá stanco,
onde con maggior fretta io sferzo e pungo
al pigro ingegno il travagliato fianco.
Giá la voce vien men, ma mentr’io giungo
presso a l’estremo, augel canoro e bianco,
vorrei purgando il rauco spirto alquanto
far vie piú dolce, e non mortale il canto.
Qual volubile ordigno, il cui volume
misura quel che dá misura al moto,
giunto al tocco de l’ora, oltre il costume
veloci i giri accelerando io roto.
Quasi lucerna, in cui s’estingue il lume
quando il vasel d’ogni alimento è vóto,
svegliando il vigor languido mi sforzo
raddoppiar lo splendor, mentre l’ammorzo.