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179.Da lei fu in un Palagio Adon condutto,
10 qual fra tutti i quattro era il piú bello,
né gli mancava il compimento tutto
di quanto può mai dar squadro o modello;
ed oltre con tant’arte esser costrutto
quanto conviensi a ben formato ostello,
gli aggiungea tuttavia fregi maggiori
la lussuria degli ostri e degli odori.

180.E va pur seco e mai da lui non parte
11 falso Duce, il lusinghier latrante,
quel che da prima in solitaria parte
dietro a la Cerva gli comparve avante;
ed or di stanza in stanza a parte a parte
d’Adon guidando le seguaci piante,
par voglia a lui di quell’albergo lieto
mostrar piano ed aperto ogni secreto.

181.Era d’arnesi di sottil lavoro
tutta guemita la magion reale,
e di bei razzi avea di seta e d’oro
corredate le camere e le sale.
Veduto non fu mai maggior tesoro
ne’ tetti, ne le mura, e ne le scale.
Usci e sbarre avea d’oro, ed asse e travi,
e chiodi, e fibbie, e chiavistelli, e chiavi.

182.Nel salir de la sera apparecchiata
fu la sollenne e sontuosa cena,
che di tutto quel lusso, ond’è lodata
la piú morbida vita, a pien fu piena.
Ma la pompa piú bella e piú pregiata
di quel pasto reai fu Falsirena,
eh’ovunque o piatto tocchi, o tazza libi,
addolcisce i licor, condisce i cibi.

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