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87.Per l’erte cime de la rupe alpina
impetuosamente i guadi passa,
e con corna traverse e fronte china
elei e roveri urtando, il capo abbassa,
e porta ne l’andar tanta ruina
che pietre spezza ed arbori fracassa.
Fiamme dagli occhi torvi aventa e scocca
ed orrendi bramiti ha ne la bocca.

88.Vede il Garzon ch’indomita e feroce
la bestia a traboccar va per la balza,
e con la man si sforza e con la voce
di placar quel furor, ma piú l’incalza,
che rinforza sbuffando il piè veloce,
apre le nari e l’irta coda inalza,
torce lo sguardo, e con oblique rote
la schiena incurva, e la cervice scote.

89.<«Dove dove ten corri? arresta i passi
Toro perverso, inessorabil Toro.
Non vedi (oimè) che tra quest’aspri sassi
miseramente e senza colpa io moro?
Non far non far che lacerata io lassi
tra pruni e sterpi questa chioma d’oro,
questa, ch’ai mio fedel cotanto piace,
e so ch’è del suo cor nodo tenace.

90.Io t’adornai le corna, e di bei fiori
le mani a coronarti ebbi sí pronte,
e tu nel fior de’ giorni miei migliori
precipitar mi vuoi da questo monte!
Vedi che son anch’io simile ai Tori,
come la tua, falcata è la mia fronte.
Sei pur ministro a coltivar la spica
de la Dea che di Bacco è tanto amica!